Musei nel territorio

Museo civico archeologico di Atina

Istituito nel 1978, rappresenta una delle migliori offerte culturali del territorio

Comune : Atina

MUSEO CIVICO ARCHEOLOGiCO DI ATINA

LA STORIA


 
Il Museo civico archeologico di Atina fu istituito con delibera comunale n° 10 del 24 febbraio 1978, per iniziativa dell’Assessorato alla cultura. Inizialmente accolto presso il Palazzo ducale dei Cantelmo, in una stanza al primo piano, nacque per raccogliere e presentare al pubblico i ritrovamenti archeologici delle aree di Monte Santa Croce, presso San Biagio Saracinisco e di altri scavi presso le località Cancello e Colle Alto.
La raccolta iniziale era costituita da rinvenimenti occasionali, avvenuti in seguito ad attività di scavo svolte negli anni ’70 da gruppi archeologici locali. Il programma di monitoraggio del territorio, intrapreso dalla Soprintendenza Archeologica del Lazio negli anni ’90, integrato e supportato da una maggiore sensibilizzazione delle diverse amministrazioni locali, portò a considerare l’ipotesi di allestire il museo in una nuova sede. A tal riguardo fu scelto l’edificio in via Vittorio Emanuele, in origine destinato alle scuole elementari della città di Atina: attualmente la struttura è in parte occupata dalla Biblioteca comunale, mentre il primo piano e quello seminterrato sono riservati al museo e ai suoi uffici. La sede fu inaugurata il 13 aprile 1997, in occasione della mostra “Atina Potens”.

IL CONTENITORE 

L’edificio che dal 1997 ospita il Museo civico archeologico di Atina fu progettato nel 1925 dall’allora sindaco Giuseppe Visocchi, con l’intento di riunire in un unico complesso le scuole del paese. Il primo cittadino fece costruire a proprie spese la struttura – che infatti porta il suo nome – per poi donarla alla comunità nel 1928.
In vista della nuova destinazione d’uso, l’edificio fu ristrutturato e adattato, al fine di adeguare gli spazi esistenti alle esigenze del museo e della biblioteca.
Gli ambienti sono disposti su tre livelli. Al primo piano, leggermente ammezzato, si trovano il museo, un lapidario e gli uffici amministrativi. Tramite una scala, si scende al piano della biblioteca e degli uffici ad essa relativi. Scendendo ancora, si raggiunge il piano occupato da un secondo lapidario, dai magazzini per il deposito dei reperti, da un laboratorio di restauro e da una sala conferenza. L’edificio ha subito degli adattamenti nelle strutture destinate ad ospitare i due istituti, con la creazione di punti di passaggio tra le singole stanze. Inoltre è stato dotato di un ascensore interno per i visitatori diversamente abili.

LA COLLEZIONE

La raccolta attualmente custodita nel Museo civico archeologico di Atina si è formata gradualmente, ampliandosi a mano a mano nel corso del tempo. Il nucleo iniziale, che fu oggetto di una prima sistemazione nel 1978 all’interno del Palazzo ducale dei Cantelmo, è sostanzialmente scaturito dai ritrovamenti di Monte Santa Croce (San Biagio Saracinisco), Colle Alto e Cancello. Negli anni ’90 la Soprintendenza Archeologica del Lazio intraprese un progetto di monitoraggio dell’intera Valle di Comino, coinvolgendo la maggior parte delle amministrazioni locali. Il conseguente aumento della quantità di materiali scoperti e richiese ben presto l’apertura di una nuova sede, più ampia e funzionalmente adeguata, individuata nell’ex scuola “Giuseppe Visocchi”. Attualmente il percorso museale si apre con il lapidario in cui sono esposte le epigrafi ritrovate nel territorio atinate e datate tra il I secolo a.C. ed il III secolo d.C. Tra queste è utile ricordare all’ingresso la lastra di Titus Helvius Basila, evergete della città di Atina, cui lasciò una discreta somma di denaro. Inoltre all’estremità destra del corridoio è collocata una dedica in marmo rivolta ad un Germanicus Caesar, mentre di fronte all’ingresso è la dedica a Mars sive Numiternus. In prossimità dell’entrata alla sezione archeologica è conservato un monetiere con reperti provenienti principalmente dalla collezione privata Mancini e dalla località Pescarola.
Sala A: leone marmoreo  e reperti provenienti da Atina, in particolare vasellame rinvenuto in via dei Sanniti.
Sala B: materiale proveniente da Ominimorti e Santa Croce. In particolare, nelle bacheche di questa sala, sono conservate alcune anforette tipo Alfedena, con il caratteristico corpo scandito da larghe scanalature ed anse bifide. Si tratta di una tipologia ceramica che dai recenti studi può essere collocata tra la seconda metà del VII secolo a.C. e la metà del VI secolo a.C. Altri ritrovamenti di ceramica di produzione capuana permetterebbe di ipotizzare una serie di relazioni commerciali con i territori del Garigliano e del Volturno. Non mancano, inoltre, esempi di ceramica d’impasto di produzione locale.
Sala C-D: in questi ambienti sono esposti i corredi funerari provenienti dalla necropoli di Monte Santa Croce, databili tra il IV ed il III secolo a.C. Sono da segnalare i corredi di una tomba femminile e di una maschile, quest’ultima con cinturone in bronzo ed armi. D’incerta provenienza è un gruppo di materiali bronzei; tra questi spicca un disco-corazza lavorato a traforo e databile alla metà del VI secolo a.C.
Sala E: in questo ambiente spicca la ricostruzione di due tombe, la prima proveniente dalla necropoli di valle Pezza è databile al IV secolo a.C., mentre la seconda, del V secolo a.C., è stata rinvenuta in località Ominimorti.Nelle varie sale, alternati alle teche che espongono i materiali, compare anche una serie di plastici in cui sono ricostruite scene di combattimento. Particolarmente interessante quello che rappresenta lo scontro tra una legione romana e l’esercito sannita, con un castrum romano e tratti di mura poligonali a fare da ambientazione. Macchine da guerra (catapulte, baliste, scorpioni), insegne e armature sono state ricostruite con grande cura. A supporto del percorso museale, soprattutto per finalità didattiche, sono esposti pannelli raffiguranti carte tematiche e cronologiche, con la ricostruzione dei principali avvenimenti e dell’organizzazione militare nel territorio. Gli artefatti intendono spiegare e illustrare l’importanza strategica della città di Atina all’interno del territorio occupato dai Sanniti nel V-IV secolo a.C. La collezione prosegue lungo il corridoio della biblioteca. Una serie di bacheche ospita riproduzioni di testi riguardanti Atina, tra cui quello di Marianna Candidi Dionigi con la descrizione di alcune città del Lazio. Si trovano qui anche alcuni oggetti di età medievale, compresi alcuni affreschi staccati dalla collegiata di Santa Maria.
Nella seminterrato, lungo il corridoio che fiancheggia sia la sala conferenza che i laboratori di restauro, trovano posto alcuni pezzi di età romana: iscrizioni, un trapezoforo ed un’anfora vinaria. Alla collezione pertiene anche il grande mosaico pavimentale con disegni geometrici e figure virili datato al II secolo d.C., esposto, per motivi logistici, nel salone del Palazzo ducale dei Cantelmo. 

IL CRITERIO DI ALLESTIMENTO
 
L’allestimento del Museo civico archeologico di Atina, nell’odierna sede dell’ex scuola “Giuseppe Visocchi”, segue fondamentalmente il criterio utilizzato nella precedente sistemazione nel Palazzo Ducale dei Cantelmo, dove i materiali erano organizzati per nuclei di rinvenimento o per collezione di provenienza, come nel caso della raccolta Iaconelli. I materiali in seguito rinvenuti in occasione degli scavi sistematici organizzati dalla Soprintendenza del Lazio meridionale andarono ad arricchire quelli già posseduti, integrando il criterio per nuclei di rinvenimento con quello più tradizionalmente topografico. In momenti successivi, i due macro-nuclei furono incrementati da oggetti e artefatti (es: plastici, calchi di opere conservate altrove) approdati al museo in occasione di mostre temporanee – si pensi ad esempio alla mostra Antichi Tesori. I bronzi orientalizzanti da Atina al Museo Pigorini tenuta ad Atina nel 2004 – e poi rimasti in modo permanente per integrare l’apparato didattico.

NOTIZIE UTILI 

Indirizzo: Via Vittorio Emanuele snc, 03042 Atina (Fr)

Recapiti: Telefono/Fax: 0776/609131

E-mail: museo.atina@virgilio.itIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo 

Indirizzo del sito web: www.comune.atina.fr.it

Orari di apertura: (invernale) dal lunedì al venerdì 8.30-12.30, 15-17; sabato 8.30-12.30; domenica solo per appuntamento; (estivo: da definire).

Costo del biglietto d’ingresso: Euro 1. Visite guidate per gruppi di almeno 5 componenti: 2 euro a persona.

Servizi interni: Archivio fotografico, biblioteca, book shop, visite guidate, accesso ai diversamente abili.

 



 



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